Federica…
nota di Anthony Cormaci (17.07.2008)
… una ragazza di vent’anni muore.
Una morte che poteva essere evitata: bastava un poco di precauzione, bastava dosare la libertà d’azione (e di pensiero) che oggi non ha né paletti né regole tra la maggioranza dei ragazzi.
Abbiamo detto “tra la maggioranza” per un motivo: le giovani tendono ad emulare, ad uniformarsi, a ripetere atteggiamenti di personaggi pervenuti alla notorietà non per meriti culturali, scientifici od umanitari, ma per il solo motivo che hanno fatto vedere una parte del loro corpo, si sono dimenate su un palchetto improvvisato.
Annullano la loro personalità nell’intrupparsi nell’anonimato del conformismo ritenendo di essere “alla moda”.
Il “mondo delle veline” insegna. Un popolo di aspiranti che in abiti succinti fa “lo stacchetto musicale“, dimostrando di saper muovere le anche e solo quelle.
Anche perché, un attimo prima, il Greggio le intervista e le invita ad esibirsi in qualche “perfomance” particolare: la maggior parte di queste ragazze (e a questo punto la trasmissione diventa deprimente), non sa fare nulla o meglio… sa imitare il viso di un topo (sic!), un’altra tenta di imitare il rumore del caffè filtrato dalla caffettiera!…
Non una, e ribadiamo non una che abbia fatto una cosa intelligente.
E’ un popolo di ragazze pronte a dimenarsi per ottenere (forse, pronte anche a compromessi?) un facile guadagno ed un altrettanto facile “successo”.
Torniamo, con tristezza, alla ragazza uccisa in Spagna (la giovane Federica, soffocata da un individuo dopato e scellerato). Poteva essere evitata questa morte?
Riteniamo di sì. Bastava dosare meglio la libertà che Federica aveva conquistato nella sua bella Italia, attraverso l’educazione familiare e del contesto sociale.
L’euforia di essere all’estero, due ragazze sole, di vivere in modo indipendente, di gestire la propria vita godendo appieno del senso di libertà che si prova lontano da ogni restrizione, doveva essere mitigata da quella cautela che ogni ragazza deve avere e che sicuramente Federica possedeva.
Per un’errata valutazione delle persone, ha pagato con la vita questa disattenzione. I giovani fanno presto a chiamare amici, semplici, occasionali conoscenti e sopravalutando, con leggerezza, il senso della lealtà ed amicizia, sono portati a credere che individui appena conosciuti, possano essere considerati subito amici e stimati come tali.
Ragazze… attente al lupo!